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Affitti, contributi regionali per rinegoziare i canoni

Proprietario e inquilino possono concordare la riduzione del canone. Il contributo regionale va a compensare, in parte, la rinegoziazione. La Regione Emilia-Romagna ha stanziato 1 milione di euro

In Emilia-Romagna è possibile rinegoziare i canoni di affitto, grazie ai contributi regionali riservati ai proprietari di alloggi che, d’accordo con i propri inquilini, intendono abbassare il canone di locazione.

Il meccanismo è semplice: proprietario ed inquilino concordano la riduzione del canone. Per l’inquilino, è evidente, c’è una minore spesa. Per il proprietario il vantaggio è avere meno incertezza nella riscossione dell’affitto. A far quadrare i conti c’è il contributo regionale, che va a compensare, in parte, la rinegoziazione. Per questo progetto la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione 1 milione di euro.

Il Programma consente anche l’eventuale modifica della tipologia di contratto, allo scopo di fronteggiare le difficoltà nel pagamento del canone da parte dei nuclei familiari che si trovano in una situazione di difficoltà economica.  

Informazioni su questa opportunità sono disponibili presso gli Urp dei Comuni dell'Emilia-Romagna, gli Sportelli Casa, le sedi di Acer, le associazioni di Proprietari e Sindacati Inquilini, gli uffici delle Agenzie delle Entrate. 

  

Chi può fare domanda

E’ necessario avere la cittadinanza Italiana, o di uno Stato appartenente all’Unione europea, o possedere un permesso di soggiorno di durata di almeno 1 anno o permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo; un Isee (ordinario o corrente) in corso di validità non superiore a 35.000 euro, essere titolare o contitolare del contratto di affitto ad uso abitativo registrato regolarmente da almeno un anno.  

  

Le forme di rinegoziazione

Il Programma prevede due tipologie di rinegoziazione. La prima fa riferimento all’abbassamento del canone di affitto libero o concordato. In questo caso la riduzione deve essere di almeno il 20% per una durata minima non inferiore a 6 mesi. L’affitto mensile rinegoziato a carico dell’inquilino non può essere superiore a 800 €.

La seconda tipologia di rinegoziazione prevede la modifica della tipologia contrattuale da libero a concordato e abbassamento del canone d’affitto. In questo caso, il nuovo contratto a canone concordato non può avere un canone mensile superiore a € 700.

  

Le domande

Per presentare la domanda, proprietari e affittuari inquilini devono rivolgersi al Comune in cui si trova l’alloggio o alle eventuali organizzazioni degli inquilini e dei proprietari aderenti.

Sono esclusi dal contributo gli inquilini che nello stesso anno hanno già ricevuto un contributo dal Fondo per l'emergenza abitativa, dal Fondo per la morosità incolpevole o dal Fondo Affitto, oltre da chi è assegnatario di un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica o chi ha un contratto di locazione a uso abitativo con categorie catastali A/1, A/8, A/9, cioè immobili di pregio o ville.

Maggiori informazioni si possono trovare sul sito della Regione Emilia-Romagna, dove è possibile trovare informazioni non soltanto sulla misura delle rinegoziazioni, ma anche sulle altre politiche regionali a favore della casa.

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pubblicato il 2023/05/16 12:29:00 GMT+2 ultima modifica 2023-05-16T12:49:07+02:00

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